BERGEN. 9 OTT. Gli smartphone Samsung Note 7 continuano a far parlare di sè ed in male. Se dovevano essere gli antagonisti degli iPhone 7, fatti uscire forse con un po’ troppa fretta prima dei concorrenti della Apple, ora rischiano di minare la credibilità della stessa Samung.
Giovedì scorso un Note 7 ha preso fuoco in un aereo della Southwest Airlines mentre stava per decollare dall’aeroporto di Louisville, in Kentucky.
Il giorno dopo, in Minnesota, una ragazzina di 13 anni stava usando uno di questi smartphone quando all’improvviso ha incominciato a surriscaldarsi.
I due casi, hanno un particolare in comune: entrambi erano due telefonini sostitutivi di Note 7 ed erano ritenuti sicuri.
Un terzo caso è avvenuto ancora nel Kentucky.Un uomo di Nicholasville, è finito all’ospedale per un problema ai bronchi dovuta al fumo: il suo Note 7 aveva preso fuoco nella stanza da letto durante la notte.
L’uomo, tra l’altro ha raccontato i fatti in una trasmissione radiofonica, spiegando come il telefono non fosse collegato all’alimentare ed era appoggiato su un piano.
Quello che dà più fastidio è che sembra che la stessa Samsung abbia cercato di minimizzare i fatti e di non fare uscire la notizia. Secondo quanto riferisce l’uomo, la Samsung gli avrebbe chiesto d’inviare il telefonino all’assistenza, ma lui si sarebbe rifiutato accettando solo di fare una radiografia al dispositivo a spese di Samsung. Nel frattempo sta valutando se muovere una causa contro il colosso sud coreano.
Samsung, in merito a tali episodi continua a puntualizzare: “La sicurezza dei nostri clienti rimane la nostra priorità principale mentre investighiamo il problema”.
In tale scenario èpossibile, ora che Sansung effettui, anche su pressione delle autorità competenti, un ritiro globale del prodotto dal mercato. Nel frattempo tutte le compagnie, prima del decollo, chiedono di non usare in alcun modo i dispositivi sugli aeromobili.
Ma qual’è il motivo per cui i Samsung prendono fuoco? Il problema, secondo gli esperti della stessa Samsung UK sarebbe da ricercare nelle batterie. In pratica ci sarebbe l’assenza di un separatore tra catodo ed anodo all’interno di alcune delle batterie montate sui Note 7.
Ogni batteria è infatti composta da due elettrodi, il catodo, negativo, che attira i cationi, gli ioni positivi, e l’anodo, positivo, che attira gli anioni o ioni con carica negativa. Nel mezzo c’è l’elettrolita, una sostanza chimica che aiuta gli ioni nello spostamento dall’uno all’altro elettrodo.
Durante la fase di carica infatti gli ioni di litio si spostano dal catodo all’anodo, mentre durante il funzionamento fanno il percorso inverso. Se i due elettrodi però vengono in contatto tra loro, durante la fase di carica l’energia assorbita passa direttamente nell’elettrolita, aumentandone l’instabilità e portando, tramite una serie di passaggi intermedi che prevedono produzione di gas ed aumento di calore, alla combustione e all’esplosione.
Samsung UK però non ha voluto riconoscere esplicitamente la fonte dei malfunzionamenti nelle batterie prodotte nei propri stabilimenti, sostenendo come attualmente sia “impossibile fare affermazioni del genere e che l’azienda è al lavoro con tutti i propri fornitori di batterie”.
Il Samsung Note 7: http://www.samsung.com/it/consumer/mobile-devices/smartphones/galaxy-note/galaxy-note7/