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NON C’È ACCORDO CON LA GRECIA: BORSE EUROPEE SOTTO PRESSIONE

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parlamento europeoMILANO. 15 GIU. Tra la Grecia e i suoi creditori non ci sono accordi sulla restituzione del debito. Domenica 14 giugno è fallito l’ultimo incontro prima dell’Eurogruppo del 18 giugno.
Questo clima di incertezza spinge le vendite sulle Borse del Vecchio continente, da una settimana si registrano sedute negative per il timore di un’uscita di Atene dall’Eurozona.
Se i falchi della Bundesbank sostengono che l’atteggiamento greco nella trattasiva è “un impatto impossibile da quantificare”, il governo Tsipras resta fermo sulle sue posizioni definendo “irrazionali” le richieste dei creditori, soprattutto per i tagli alle pensioni e di avanzo primario.
A fine mese, Atene deve rimborsare 1,6 miliardi di euro al Fmi ma in questo momento le casse dello Stato greco sono vuote. Il Fondo monetario internazionale, chiede alla Grecia “scelte difficili” e ai creditori internazionali di accettare “rimborsi più lunghi a tassi più bassi”, che poi sono le ristrutturazioni dei debiti chiesti dal governo Tsipras.
Con il clima che si respira a Bruxelles a Milano Piazza Affari cede più dell’1,4% in linea con gli altri mercati del Vecchio continente. L’euro va a quota 1,12 dollari dopo il fallimento dei negoziati: la moneta europea passa di mano a 1,1193 dollari, euro/yen a 138,25 e dollaro/yen a 123,50 (valute).

Aumentano le pressioni sui titoli di Stato: lo spread con i Bund tedeschi sale a 150 punti base con un rendimento dei Btp al 2,3%, inferiore comunque a quello dei Bonos spagnoli salito al 2,34%. Sul rialzo dei tassi del debito sovrano, però, incidono anche le aspettative di un aumento dell’inflazione che spingono gli investitori a cedere titoli di Stato italiani alla ricerca di situazioni più remunerative. Abov

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