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Italia, Conte ai saluti: “E’ stato un onore per me essere Ct”

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Antonio Conte

Antonio Conte

GENOVA 4 GIU.  C’è ancora amarezza per la sconfitta ai rigori dell’Italia con la Germania. C’è rammarico per essere arrivati ad un passo dalla semifinale. Ma la delusione lascia spazio anche all’orgoglio, alla consapevolezza di essere usciti a testa alta dopo aver giocato alla pari con i campioni del mondo in carica. E’ stata un’avventura emozionante quella della Nazionale di Antonio Conte, un percorso ad ostacoli iniziato il 9 settembre 2014 nelle qualificazioni, chiuse al primo posto in classifica da imbattuti con 7 vittorie e 3 pareggi, e proseguito in Francia tra infortuni e un tabellone mai così difficile, con gli Azzurri capaci di vincere il proprio girone davanti al Belgio e di battere agli ottavi i campioni d’Europa della Spagna prima di arrendersi solo ai rigori nei quarti di finale.

“Sono emotivamente molto coinvolto – confessa Antonio Conte, salutato dal caloroso applauso di tutti i giornalisti presenti nella sala stampa di ‘Casa Azzurri’ – ancor più oggi rispetto a ieri perché il giorno dopo realizzi che è finita. Dispiace tanto per i ragazzi, per me è stato un grande onore allenarli, mi hanno dato davvero tutto quello che avevano. Ci tengo a ringraziare lo staff, i cuochi, i magazzinieri e tutte le persone che hanno lavorato con noi. Un particolare ringraziamento va a Mauro Vladovich e a Lele Oriali, ho conosciuto in questi due anni una persona dai grandi valori. Ringrazio il presidente Tavecchio per avermi dato la possibilità di vivere questa esperienza straordinaria e mi auguro che sia un arrivederci e non un addio”.

Il Ct ha poi ringraziato la stampa: “Abbiamo lavorato due anni insieme, abbiamo imparato a conoscerci. So che non sono una persona semplice, ma mi sembra che siamo arrivati a un punto di stima reciproca. Mi sento in dovere di dirvi grazie per la collaborazione”. Infine un in bocca al lupo al suo successore sulla panchina azzurra: “Auguro tutto il bene possibile alla Nazionale e a Ventura. Sono convinto della bontà del lavoro fatto e che la FIGC abbia intrapreso una bella strada, che può portare in alto i nostri colori. L’obiettivo raggiunto in questo Europeo è che siamo rispettati da tutti dopo aver tenuto testa ai campioni d’Europa e del mondo”.

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