Un nostro lettore A.F., di origine calabrese, qualche temo fa ci ha scritto in merito a tante persone che, pur vivendo al nord dove si sono trasferite, sono rientrate dai propri cari al paese d’origine al sud, nel momento in cui è scoppiata l’epidemia del coronavirus.
Abbiamo deciso di pubblicarla e lo ringraziamo per quello che ha sritto #stateacasa
“Non amo fare commenti e stare a scrivere qui su Facebook o vari social specialmente dire i cavoli miei alle persone ma oggi mi sento di dire la mia.
Sono Calabrese e mi trovo a più di 1200 km da casa a lavorare per colpa dello stato che non ci da la possibilità di crearci un futuro Sensa posti di lavoro.
Anche io avevo il desiderio di riabbracciare la mia famiglia dopo mesi ma pur avendo pagato un aereo ho rinunciato per evitare di mettere a rischio la mia famiglia.
È stato sbagliatissimo il comportamento di chi è ritornato giù per paura e non pensando alle conseguenze anche se tutti ci sentiamo bene perché non solo si rischia il contagio ma adesso che diventerà zona rossa Anche per voi il lavoro già è poco così tante famiglie rimarranno a casa del tutto.
Capisco la paura dei miei compaesani del sud ma voi che ingiuriate tanto i polentoni volevo dirvi che prima o poi tutti qui vi troverete a venire per poter dare un pezzo di pane alle vostre famiglie e sono fiero di stare qui e lavorare con i polentoni che almeno quando lavoro mi danno ciò che mi merito non come fate giù che fate lavorare le persone schiavizzandole e per il pagare a chi campa paga. Penso basti buona fortuna a tutti speriamo passi tutto” A.F.