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CGIA MESTRE: “NEL 2014 1,1 MILIARDI IN PIU’ DI TASSE”

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nuove tasse nel 2014

nuove tasse nel 2014VENEZIA. 2 NOV. “A seguito di ben 28 scadenze fiscali e contributive che si concentreranno nei prossimi mesi di novembre e dicembre, le imprese italiane saranno chiamate a versare allo Stato e agli Enti locali almeno 76 miliardi di euro. Sfiancate dalla crisi e sempre più a corto di liquidità, c’è il pericolo che molte piccole e micro imprese non riescano a superare questo vero e proprio stress test fiscale”. L’allarme viene lanciato dal segretario della CGIA, Associazione Artigiani Piccole Imprese di Mestre, Giuseppe Bortolussi

In particolare in seguito delle disposizioni fiscali introdotte decreto legge sulla Stabilità, nel 2014 gli italiani andranno a pagare 1,1 miliardi di euro di tasse in più. Prorio la Cgia di Mestre ha calcolato l’impatto economico riconducibile agli effetti di tutte le nuove voci fiscali introdotte.

Nel 2015 e nel 2016, invece, secondo la Cgia le cose dovrebbero andare molto meglio se si eviterà la riduzione delle agevolazioni fiscali grazie al taglio della spesa.

A fronte di poco più di 6 miliardi di euro di nuove entrate tributarie a cui si aggiungono 65 milioni di entrate extra tributarie e altri 135 milioni di riduzione dei crediti di imposta, nel 2014 gli italiani saranno chiamati a versare allo Stato complessivamente 6,227 miliardi di euro di nuove imposte. Allo stesso tempo ci sarà una riduzione delle tasse e dei contributi da versare all’Erario per un importo pari a 5,119 miliardi di euro.
La differenza tra i 6,227 miliardi di nuove imposte e i 5,119 miliardi di minori tasse dà come risultato 1,108 miliardi di euro.

“A nostro avviso – sempre secondo il segretario dell’Associazione Artigiani Piccole Imprese di Mestre di Mestre, Giuseppe Bortolussi – il risultato è sottostimato. Corriamo il pericolo che il saldo sia più pesante. Secondo i tecnici del Governo, la Trise, vale a dire il nuovo tributo sui servizi, dovrebbe farci risparmiare un miliardo di euro rispetto a quanto pagavamo di Tares e di Imu. Un vantaggio economico che, purtroppo, rischia di essere eroso dall’azione dei Sindaci. I Comuni, infatti, avranno un’ampia discrezionalità nell’applicazione della Trise ed è molto probabile che ne inaspriranno il prelievo per lenire le difficoltà economiche in cui versano, con evidenti ripercussioni negative per i bilanci delle famiglie e delle imprese”.

L’analisi della CGIA Mestre